Comptometer model J, Felt, Dorr E.; (XX)
https://dati.museoscienza.org/lod/resource/ScientificOrTechnologicalHeritage/IGB-010978 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/ScientificOrTechnologicalHeritage>
addizionatrice
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Comptometer model J, Felt, Dorr E.; (XX)
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Felt, Dorr E.
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Felt & Tarrant Manufacturing Company
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1931
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proprietà privata
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addizionatrice
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bibliografia di confronto: Dal Quipu, Dal Quipu al Chip : mostra storica del calcolo, a cura di Soresini F., Milano, Smau, 1988
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bibliografia specifica: Soresini F., Storia del calcolo automatico, Roma, Confederazione Generale dell'Industria Italiana, 1977, 3
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Nell'evoluzione del calcolo automatizzato, le addizionatrici sono macchine dal funzionamento semplificato rispetto alle calcolatrici, in quanto prevedono l'esecuzione soltanto di addizioni e di sottrazioni. La prima addizionatrice realizzata fu la Pascalina, ideata dal pensatore francese Blaise Pascal nel 1642, la quale servì da ispirazione per altre macchine realizzate successivamente in base allo stesso principio. Una grande semplificazione dell'utilizzo e miglioramento delle presetazioni avvenne con l'introduzione della tastiera al posto di quadranti e manovelle. Sebbene l'idea non fosse nuova, il Comptometer, brevettato da Dorr E. Felt nel 1887, è considerato il primo modello di addizionatrice provvista di tastiera prodotto per il mercato. Grazie all'introduzione della tastiera, Felt riuscì a migliorare notevolmente la praticita e la velocità di utilizzo dato che premendo un tasto della tastiera, il valore corrispondente veniva immediatamente visualizzato sul totalizzatore, senza necessità di ulteriori operazioni. Questa caratteristiche consentirono al Comptomter di continuare ad essere prodotto senza sostanziali cambiamenti fino agli anni '70 del 1900, quando vennero superati dalla tecnologia elettronica.
Il modello J venne introdotto nel 1926; la datazione dell'esemplare posseduto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" è stata definita in base al numero di matricola.
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Macchina costituita da una scatola in metallo, verniciata di marrone, sul cui lato superiore si trova la tastiera estesa. La tastiera prevede novanta tasti in celluloide verde e bianca, disposti su dieci colonne numerate da 1 a 9; sul bottone di ogni tasto è riportato, insieme al valore del tasto, anche il suo numero complementare. Il totalizzatore è composto da dieci finestrelle circolari poste alla base di ogni colonna. Sul fianco destro della macchina è posizionata la leva per l'azzeramento del totalizzatore. All'interno della scatola risiede il meccanismo di funzionamento della macchina: i tasti di una colonna agiscono su punti diversi di una medesima leva munita anteriormente di un settore dentato che, in base al diverso abbassamento dovuto alla pressione sul tasto, comporta il movimento della ruota del numeratore alla posizione del numero digitato.
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IGB-10978
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meccanica
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macchine per ufficio