Motore Alfa D.2 (XX)
https://dati.museoscienza.org/lod/resource/ScientificOrTechnologicalHeritage/IGB-002330 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/ScientificOrTechnologicalHeritage>
motore
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Motore Alfa D.2 (XX)
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Alfa Romeo
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1930 circa
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proprietà privata
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motore
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bibliografia di confronto: Filippi F., Dall'elica al getto : Breve storia dei propulsori aeronautici, Torino, EDA, 1983
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bibliografia di confronto: Ludovico D., L'aeroplano cosa è : Soluzione ed evoluzione del problema del volo, Roma, Associazione Culturale Aeronautica, 1951
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Nel corso degli anni '20, grazie ai progressi tecnici e dei materiali e ai miglioramenti progettuali e costruttivi, il motore radiale raffreddato ad aria si affermò progressivamente. L'Alfa Romeo, a partire dalla metà degli anni '20, aveva cominciato la produzione di vari modelli di motori radiali raffreddati ad aria, realizzati su licenza da diverse case inglesi. Nello stesso tempo, l'Alfa continuò comunque lo sviluppo di progetti originali, tra i quali si inserisce la serie di motori D dotati di compressore volumetrico. Questa tipologia di motori equipaggiò aeroplani come il biplano Breda Ba.25, il trimotore Caproni Ca.101 e i caccia Jona 6 S.
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Motore a 9 cilindri disposti a stella, raffreddato ad aria. La superficie esterna dei cilindri presenta un'ampia alettatura. La distribuzione è regolata da due valvole in testa ad ogni cilindro, comandate attraverso un albero a camme posto nel carter del motore. Il sistema di alimentazione si basa su un carburatore aspirato ed un compressore centrifugo monostadio ad una velocità. Ogni cilindro dispone di due candele di accensione, alimentate da due magneti. Il motore è dotato di riduttore epicicloidale, posizionato tra l'albero a gomito e l'albero dell'elica, costituito da ingranaggi conici con rapporto di riduzione 1,61:1.
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IGB-2330
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Trasporti via aria
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aeroplano
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aeronautica