telecamera per ripresa televisiva, elettronica, a valvole, bianco e nero, con tubo iconoscopio, Vecchiacchi, Francesco;  (XX)

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xsd:string telecamera per ripresa televisiva, elettronica, a valvole, bianco e nero, con tubo iconoscopio, Vecchiacchi, Francesco;  (XX) 
xsd:string Magneti Marelli 
xsd:string Vecchiacchi, Francesco 
xsd:string 1938 - 1939 
xsd:string proprietà privata 
xsd:string telecamera per ripresa televisiva 
xsd:string bibliografia di confronto: Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955 
xsd:string bibliografia specifica: Verdegiglio D., La TV di Mussolini : Sperimentazioni televisive nel Ventennio fascista, Roma, Cooper&Castelvecchi, 2003 
xsd:string bibliografia di confronto: Soresini F., Di tubo in tubo : Storia dei tubi elettronici nel centenario del diodo : 1904-2004, a cura di A.I.R.E., Albino (Bergamo), Sandit, 2004 
xsd:string bibliografia specifica: Soresini F., Le origini della televisione in Italia, Milano, A.I.R.E., 2003 
xsd:string bibliografia di confronto: Corazza G. M./ Zenatti S., Dentro la televisione : strumenti, tecniche e segreti della TV, Roma, Gremese Editore, 1999 
xsd:string bibliografia di confronto: Ravalico D. E., Meraviglie dell'Elettronica e della Televisione, Milano, Hoepli, 1951 
xsd:string bibliografia specifica: Telecomunicazioni oltre, Telecomunicazioni: oltre la voce : Mostra storica, a cura di Soresini, F., Milano, Smau-Comufficio, 1990 
xsd:string Questa telecamera si basa sulla tecnica di analisi elettronica delle immagini in movimento teorizzata da A. A. Campbell Swinton nel 1908 sulla rivista Nature e realizzata per la prima volta dall'inventore americano P. T. Farnsworth. Questa tecnologia fu sensibilmente migliorata dallo scienziato russo Vladimir Zworykin nei laboratori americani della Westinghouse e della RCA dal 1923 al 1935. I laboratori della Magneti Marelli di S.S.Giovanni, sotto la guida del Prof. Vecchiacchi, costruirono questa telecamera tra il 1938 e il 1939 per le prime sperimentazioni italiane di tv elettronica, avvelendosi dei brevetti e della collaborazione della RCA e di Zworykin. Come tutte le telecamere elettroniche le immagini vengono messe a fuoco sul tubo da ripresa in questo caso rappresentato dall'Iconoscopio. L'iconoscopio è stato il primo tubo a raggi catodici a vuoto spinto e mosaico fotosensibile globulare monofacciale. Realizzato da Vladimir Zworykin ottenne il brevetto nel 1934 dopo quasi 12 anni dalla sua richiesta ufficiale. In Italia la tecnologia della televisione elettronica, realizzata nei laboratori della RCA e presentata nel 1939 dal presidente della RCA David Sarnoff al World's Fair in New York City, venne sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio). La Magneti Marelli, su progetto del Prof. Vecchiacci e in collaborazione con la RCA, sviluppò per l'Eiar un trasmettitore TV posto sulla torre Littoria del Parco Sempione di Milano e una serie di televisori a tubo catodico. Questi vennero distribuiti nei negozi e ricevevano le trasmissioni sperimentali ad orari prefissati. In questo periodo non esistevano veri e propri studi televisivi. Le sperimentazioni di ripresa TV venivano fatte in sale di fiere o in spazi improvvisati negli studi radio. La trasmissione avveniva solo in diretta. Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività. 
xsd:string E' formata da un robusto carrello metallico corredato di tre ruote orientabili che sostiene l'involucro in metallo in cui è inserito il dispositivo e l'elettronica di ripresa televisiva (telecamera). La telecamera è sostenuta dal carrello grazie ad una colonna telescopica in acciaio. Sulla base del carrello è presente una presa per il collegamento elettrico (input/output) del dispositivo elettronico di ripresa. Tale collegamento (mancante) sale all'interno della colonna del carrello fino alla telecamera.La maniglia circolare posta alla fine del carrello serve a spingere e tirare la telecamera, mentre la leva sottostante ha il compito di direzionare due delle tre ruote del carrello. La maniglia più lunga posta sotto la telecamera serve a orientare l'apparato di ripresa e il suo obbiettivo verso la scena da riprendere. La maniglia più alta sul lato della telecamera serve a muovere le lenti e avariare le distanze focali all'interno della telecamera. L'altezza della colonna telescopica viene regolata elettricamente attraverso due interruttori a levetta posti all'estremità del carrello. Nella parte posteriore della telecamera è posto un visore (diretto) delle scene riprese; nella parte anteriore è presente l'alloggiamento metallico per l'obiettivo (mancante). All'interno della telecamera (ispezionabile tramite uno sportello con cerniere posto sul retro dell'apparecchio, sotto il visore) sono presenti gli elementi elettronici: tubo da ripresa tipo iconoscopio (mancante), circuiti e valvole di elaborazione (parzialmente mancanti). 
xsd:string IGB-2240 
xsd:string Milano 
xsd:string Radiocomunicazioni 
xsd:string Televisione 
xsd:string Torre Littoria 
xsd:string Magneti Marelli 
xsd:string Vladimir Zworykin 
xsd:string Francesco Vecchiacchi 
xsd:string RCA 
xsd:string Iconoscopio 

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