Pantelegrafo di Giovanni Caselli, Caselli, Giovanni; (XX)
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replica di pantelegrafo
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Pantelegrafo di Giovanni Caselli, Caselli, Giovanni; (XX)
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Officine Galileo
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Caselli, Giovanni
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1930 post - 1933 ante
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proprietà privata
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replica di pantelegrafo
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bibliografia specifica: Museoscienza, Museoscienza, a cura di Curti, O., Milano, Associazione Amici del Museo, 1978
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replica del pantelegrafo inventato dall'abate Giovanni Caselli. Questa copia fu fatta realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.
Dal 1855 Caselli concentrò i suoi studi sul perfezionamento del telegrafo per poter trasmettere testi, manoscritti e grafica senza l'utilizzo dei segnali convenzionali. Nel 1856 realizzò questo apparecchio, che denominò pantelegrafo o telegrafo universale. La definizione della macchina deriva dall'unione della parola pantografo (mezzo che copia disegni e immagini) con telegrafo (macchina che invia messaggi attraverso una linea). I primi esperimenti furono proposti al governo toscano, ma data la scarsità di fondi Caselli si trasferì nel 1857 a Parigi. L'invenzione, poi brevettata nel 1861, ebbe risonanza anche in Italia dove venne presentato durante la Prima Esposizione Italiana di Arti e Manifatture tenutasi a Firenze nel 1861. Nel 1864 il governo francese decretò l'adozione del pantelegrafo Caselli per le sue linee telegrafiche. Il servizio fu avviato nel 1865 sulla tratta Parigi-Lione, poi esteso anche sulla Lione-Marsiglia. Tale servizio fu interrotto nel 1871 in seguito ai fatti della guerra franco-prussiana e mai più ripristinato. Il pantelegrafo funzionò anche tra Londra e Liverpool, ma il servizio pubblico preventivato non fu realizzato a causa della crisi inglese del 1864. Anche la Russia utilizzò il pantelegrafo per scambi di messaggi tra le due residenze imperiali di San Pietroburgo e Mosca. Persino la Cina nel 1863 si interessò all'apparecchio ma non lo adottò.
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Questa replica del pantelegrafo è costituita da due strumenti forniti ciacuno di una parte ricevente ed una trasmittente. Entrambe le parti sono provviste di: tavoletta metallica; due punte metalliche, esploratrice per la parte trasmittente e tracciante per quella ricevente; un meccanismo di traslazione combinato, verticale e orizzontale, delle due parti, esploratrice e tracciante; un commutatore elettromagnetico a pendolo centrale. Il commutatore occupa la maggior parte della struttura di ciascuno strumento e si presenta a forma di "A" maiuscola, alla cui base sono disposte le bobine di induzione, al centro i contatti di commutazione delle linee telegrafiche che comandano i meccanismi di lettura e scrittura (posti su un braccio laterale esterno, al centro della struttura), in alto il perno di sospensione del pendolo centrale. Completano i due strumenti due batterie di pile e due pendoli di sincronizzazione (una batteria da 4 elementi e un pendolo per ciascun strumento). Due ulteriori pile locali, una per ciascun strumento, alimentano gli elettromagneti che scandiscono il movimento dei due pendoli.
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IGB-2145-2
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Telegrafia
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