orciolo (XVII)

https://dati.museoscienza.org/lod/resource/ScientificOrTechnologicalHeritage/IGB-001412 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/ScientificOrTechnologicalHeritage>

vaso da farmacia xsd:string
xsd:string orciolo (XVII) 
xsd:string 1650 post - 1699 ante 
xsd:string proprietà privata 
xsd:string vaso da farmacia 
xsd:string bibliografia di confronto: Pedrazzini C., La Farmacia storica ed artistica italiana, Milano, Vittoria, 1934 
xsd:string bibliografia di confronto: Mazzuccato O. / Palazzo Braschi, Le ceramiche da farmacia a Roma tra '400 e '600, Viterbo, Faul, 1990 
xsd:string bibliografia di confronto: Biscontini Ugolini G., I vasi da farmacia nella collezione Bayer, Pisa, 1997 
xsd:string Numerosi i confronti con esemplari simili. Particolarmente vicino al nostro esemplare l'orciolo da farmacia pubblicato da Biscontini Ugolini (op cit,1997 n° 40 pag.126), di forma apparentemente più panciuta, che presenta affinità stilistiche anche nella resa del cartiglio. La ripetitività della decorazione a fogliame in monocromia turchina come ornamento per vasi apotecari rende ardua la definizione di una manifattura di provenienza ben precisabile. Tuttavia le molte affinità riscontrate con l'esemplare già citato porterebbe, oltre che alla attribuzione romana, anche ad una datazione attorno al primo quarto del secolo XVII. In particolare si veda quanto affermato da Biscontini Ugolini in Ceramiche da Farmacia 1997 p.112 e sgg. Il confronto stilistico e gli studi più recenti, che hanno portato lo spostamento di attribuzioni tradizionalmente considerate veneziane o faentine, tendono ormai a legittimare l'origine romana di questo tipo di vaso apotecario. 
xsd:string vaso di forma ovoidale su stretto piede piano ed espanso, comunemente denominato orciolo. Collo breve, terminante in larga bocca con orlo estroflesso. L'ansa a doppia corda è desinente a ricciolo, il corto beccuccio è a cannello cilindrico. 
xsd:string IGB-1412 
xsd:string manifattura ceramica 

data from the linked data cloud