Olivetti (1908/ 2003)
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Olivetti (1908/ 2003)
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1908/ 2003
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La società fondata da Camillo Olivetti nel 1908 rappresenta la prima e più importante industria di produzione di macchine per scrivere italiana. Dagli iniziali 20 dipendenti, l'azienda cresce rapidamente tanto da raggiungere nel 1958, a 50 anni dalla fondazione gli oltre 24.000 dipendenti. Parallalelamente al consolidamento in Italia con l'apertura di filiali a Milano già nel 1912 e l'anno successivo a Roma, Genova e Napoli, l'azienda si espande anche sui mercati internazionali attraverso la nascita di consociate estere in Spagna (1929), Belgio, Argentina e diversi altri Paesi europei e latino-americani.
Il primo modello di macchina per scrivere, la M1, viene presentato alla Esposizione Universale di Torino del 1911ed è prodotto al ritmo di circa 20 macchine a settimana; nel 1920 viene presentata la M20 la cui produzione raggiunge, sul finire degli anni '20, le 13.000 unità grazie alla riorganizzazione interna e all'introduzione della lavorazione in serie.
Durante gli anni '30 e '40 l'azienda diversifica la produzione, ampliando l'offerta alle telescriventi, calcolatrici, macchine a controllo numerico a attrezzatura per l'ufficio.
Sotto la guida di Adriano Olivetti, Direttore Generale dal 1932 e Presidente dal 1938, l'azienda si traforma in società per azioni, accentuando la presenza sui mercati internazionali. Inoltre viene dato grande impulso allo sviluppo del design industriale grazie alla collaborazione con validi architetti, sia per quanto riguarda i prodotti industriali che gli stabilimenti e gli edifici residenziali per i dipendenti, mense ed asili.
In questo periodo vengono prodotte le macchine per scrivere Lexikon 80 (1948) e Lettera 22 (1950) e la calcolatrice Divisumma (1948).
A partire dagli anni '50, l'Olivetti intraprende un'importante svolta tecnologica orientandosi verso l'emergente industria elettronica.
La morte di Adriano Olivetti (1960) e le difficoltà finanziarie sorte a seguito della onerosa acquisizione della Underwood comportano la necessità di riassestamento durante il quale viene intrapreso un deciso processo di riconversione all'elettronica prima, all'informatica poi ed infine alle telecomunicazioni durante gli anni '70, '80 e '90.
Nonostante questi cambiamenti le sorti della società vengono progressivamente rette da operazioni finanziarie, culminanti nella fusione con Telecom Italia S.p.A. del 2003.